giovedì 24 gennaio 2008

LA BOMBOLA DEL GAS


Bolzano, morte al Palaghiaccio
dal IL MANIFESTO


L'esplosione di una bombola uccide un operaio. Poteva investire decine di bimbi
Un secondo lavoratore ustionato dallo scoppio. A Spoleto perde la vita un agricoltore travolto dal trattore. Altri tre feriti: a Porto Marghera, in provincia di Piacenza e nel vicentino
Roma

Un infortunio sul lavoro che avrebbe potuto trasformarsi in una strage: ieri al Palaghiaccio di Ora, un paesino alle porte di Bolzano, è morto un operaio, e un altro è rimasto ferito, a causa dell'esplosione di una bombola di gas usata per alimentare l'impianto di raffreddamento. Nella pista di pattinaggio del Palaghiaccio, per fortuna a distanza dal luogo dell'esplosione, erano presenti due classi (una liceale e i bambini di una materna) per i loro quotidiani allenamenti di educazione fisica: i fumi dello scoppio li hanno in parte investiti, cosicché una ventina di loro, per precauzione, sono stati portati al pronto soccorso. Per fortuna se la sono cavata con un grande spavento e sono stati dimessi dall'ospedale poco dopo il loro ricovero.
Purtroppo, però, non è stato altrettanto «fortunato» l'operaio decedutom, Franz Baumgartner, di 56 anni. La disgrazia è avvenuta alle 10.30. L'impianto sportivo a quell'ora era affollato di bimbi dell'asilo e di allievi della media superiore. Come avviene periodicamente è entrato nel piazzale davanti alla pista un furgone con le bombole piene di ammoniaca, il gas che alimenta il circolo di refrigerazione. Il guidatore, Baumgartner, addetto di una ditta specializzata, era appena sceso dal veicolo quando una delle bombole è scoppiata. L'uomo è morto all'istante orrendamente sfigurato dall'esplosione, con i frantumi della bombola e con le lamiere del furgone scaraventati a una quarantina di metri di distanza. «Con tutta evidenza, al momento dello scoppio della bombola c'è stata anche un'invasione di angeli custodi», ha detto Walther Depaoli, il responsabile dei pompieri che ha coordinato le operazioni di soccorso. La bombola esplosa, infatti, era stoccata nel furgone assieme ad altre otto, di cui quattro erano piene di gas. Fortunatamente le valvole hanno resistito e così è stata evitata un'esplosione a catena, con i conseguenti proiettili di metallo che avrebbero potuto raggiungere i ragazzini che sciamavano nell'impianto.
Al momento sulle cause non c'è alcuna certezza: gli investigatori ipotizzano che possa essere stata determinata da un difetto della bombola esplosa, ma dalle prime indagini non si è saputo con certeza se l'azienda altoatesina dove i contenitori sono stati caricati di gas fosse in regola con le prescrizioni di legge. I carabinieri sono stati incaricati di svolgere indagini anche nella fabbrica delle bombole.
A Venezia intanto proseguono le indagini dello Spisal per la morte di due operai nella stiva della World Trader, nave panamense carica di soia, in seguito all'incidente avvenuto venerdì scorso durante le fasi di scarico al porto di Marghera. Oggi il pm Gianni Pipeschi affiderà gli incarichi ai periti per l'autopsia sui corpi di Paolo Ferrara e Denis Zanon. I vertici del Centro intermodale adriatico (Cia) di Marghera si dicono «pronti a fornire la massima collaborazione al titolare dell'inchiesta pur di fare chiarezza sull'incidente».
Ma ieri si è verificato purtroppo un altro incidente a Marghera, per fortuna non mortale. Un operaio è finito in un canale con una macchina spazzatrice industriale, non riportando ferite gravi. L'operaio, che stava lavorando al Terminal intermodale Venezia (Tiv), stava ripulendo una banchina da residui di operazioni di scarico da una nave. Immediatamente è stato proclamato uno sciopero da parte delle maestranze del terminal.
E da Nord a Sud, quella di ieri è stata un'altra giornata di morti e feriti. Un agricoltore di 40 anni è morto in provincia di Spoleto, travolto dal trattore che stava guidando. Nel piacentino, alla Sterilton di Casaliggio, un operaio di 29 anni, Carlo Antonuccio, è stato ricoverato e si trova ora in prognosi riservata dopo essere precipitato da un'altezza di otto metri, durante lavori di manutenzione dello stabilimento conserviero. Infine nel vicentino, un operaio di 25 anni, Massimo Tonin, è stato attraversato da una scarica elettrica di 20 mila volt durante lavori di manutenzione di uno stabilimento: ha riportato ustioni di secondo e terzo grado.

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