
Unicef: 26 mila bambini morti al giorno.
SICILIAINFOMAZIONIMentre una piccola parte del mondo vive nel lusso e nel benessere, milioni di bambini continuano a morire per fame, per malattie infettive, per cattive condizioni igieniche. Ma chi sono e, soprattutto, quanti sono?
Sono 26 mila, hanno meno di cinque anni, l'80% nell'Africa sub-sahariana e nell'Asia meridionale. Ogni giorno soccombono per cause ambientali e sociali facilmente prevenibili; cause di mortalità scomparse nei paesi occidentali.
Si muore per guerre, disastri naturali, Aids, miseria e scarse strutture medico sanitarie. Alcuni paesi in via di sviluppo come Cuba (7 morti ogni mille nati vivi), Sri Lanka (13) e Siria (14) hanno ottenuto i massimi risultati nella riduzione della mortalità infantile. Al contrario, Sierra Leone (270), Angola (260) ed Afghanistan (257) continuano ad avere i tassi più alti al mondo. All'ultimo ed ambito posto della classifica per tasso di mortalità infantile ci sono la Svezia e Singapore (189/o posto). Anche l'Italia si colloca in fondo, è al 175/o posto.
La mortalità infantile risente delle condizioni di vita delle madri: mezzo milione di donne muore ogni anno per motivi legati al parto o alla gravidanza. Nei paesi in via di sviluppo un quarto delle donne incinte non riceve nemmeno una visita medica prima del parto. Le bambine sotto i 15 anni hanno 5 volte più probabilità di morire per parto rispetto alle ventenni. I paesi dove è più alta la mortalità materna è il Niger (una probabilità su 7 di morire), Sierra Leone ed Afghanistan (una su 8); i più bassi Argentina (una su 530), Tunisia (una su 500), la Giordania (una su 450). Nell'Africa sub-sahariana assicurare l'assistenza sanitaria alle madri per il 90% vuol dire riuscire a salvare 800 mila bambini ogni anno.
Quali le principali cause di morte? Le complicazioni neonatali (36%), la polmonite (19%), la diarrea (17%), la malaria (8%), il morbillo (4%), l'Aids (3%). Di diarrea, ad esempio, muoiono circa 2 milioni di bambini l'anno. La malnutrizione, poi, è il principale fattore della metà delle morti di bambini.
Si stima che fra due anni, quasi 16 mln di loro saranno orfani per colpa dell' Aids. 2,3 milioni di bambini sotto i 15 anni vivono con l'Hiv. Nel 2006, ci sono stati 530 mila nuovi contagi, per lo più trasmesso da madre a figlio. Entro il 2010, soltanto nell'Africa sub-sahariana saranno 15,7 milioni i bambini rimasti orfani a causa dell'Aids.
Anche la mancanza di acqua potabile fa strage di piccoli: almeno 1,5 mln l'anno.
Il numero è terrificante, ma reale.
La mancanza di acqua potabile e servizi igienico-sanitari adeguati sono, infatti, all'origine dell'88% dei decessi dovuti a malattie diarroiche, ossia a oltre 1,5 milione di morti l'anno. Se solo si migliorasse l'accesso ai servizi, la morbilità associata alla diarrea si ridurrebbe di un terzo.
E' mai possibile che non si riesca a fermare questa mattanza?
I conflitti, poi, non producono altro che morte. Solo morte. Hanno ricadute tremende nella qualità della vita delle persone, bambini compresi. Attualmente, però, sono oltre 40 i paesi, il 90% dei quali a basso reddito, ad esserne coinvolti.
Intanto, l'Unicef sollecita alleanze comunitarie per combattere le morti dei bambini e ribadisce l'obiettivo prefissato entro il 2015 che prevede la riduzione di due terzi della mortalità infantile ricorrendo a politiche mirate, in particolare, contro le infezioni e per l'assistenza al parto. I costi - precisa - non sono altissimi. Si stima, ad esempio, che nell'Africa sub-sahariana l'applicazione di un 'pacchetto-minimo' di interventi essenziali, in grado di ridurre la mortalità infantile di oltre il 30% e la mortalità materna di oltre il 15% potrebbe avere un costo aggiuntivo, rispetto ai programmi attuali, di 2-3 dollari procapite.
Un costo modesto, dunque, per milioni di vite che hanno un prezzo
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